Autobiografia sì, ma senza pretese di completezza, diario sì, ma senza minutaglie, saggio sì, ma senza disciplina, «Sillabario all’incontrario» è un romanzo che non si preoccupa di appartenere a un genere ma non si fa scrupolo di attraversarli tutti per comprendere le origini del malessere del Narratore. Dalla Z di Zoo alla A di Aldilà, Sinigaglia ribalta l’alfabeto e le aspettative del lettore conducendolo nel proprio mondo popolato di ricordi, libri e animali, in una riflessione tanto intima quanto universale sul rapporto con l’infanzia e sulla realtà che ci circonda, sui legami familiari e sull’onta indelebile delle nostre colpe, sulla necessità di amare e di essere amati in ogni modo possibile, in ogni forma immaginabile.