In questo romanzo Grandelis fotografa due aspetti della società attuale: la buona borghesia di trenta-quarantenni affermati professionalmente ma insoddisfatti della vita in generale, sterile e vuota di valori, da un lato; dall’altro, storie ai margini, border-line, ambientate nelle squallide periferie cittadine, animate da personaggi costretti a “sopravvivere”, senza il tempo di riflettere sulle brutture umane, perchè ne sono circondati. Vite apparentemente lontane tra loro, senza contatti e senza nulla in comune. Imprevedibilmente, invece, questi destini si intrecciano, con un finale non scontato, pungente, positivo.