Ambizione, forza di volontà, abnegazione: come fare ad avere successo? È possibile superare le avversità e ritagliarsi un posto nel mondo?
A queste domande, nel 1859, intendeva rispondere il bestseller “Self-help”, scritto dal britannico Samuel Smiles. Considerato il miglior divulgatore scientifico d’Italia, dieci anni dopo, Michele Lessona verrà invitato dal presidente del consiglio Menabrea a scrivere un libro simile per il pubblico italiano. È così che nasce “Volere e potere”, interessante raccolta di biografie di italiani illustri, stagliata su una cornice didascalica, squisitamente ottocentesca, che descrive l’Italia dell’epoca in tutta la sua complessità. Una lettura affascinante, di estremo interesse storico, ma anche un libro piacevole, dal non indifferente tono ispiratore…
Michele Lessona (1823–1894) è stato uno scrittore, zoologo e divulgatore scientifico fra i più importanti dell’Ottocento italiano. Nato a Venaria Reale da una famiglia estremamente altolocata, si laurea in medicina nel 1846. A causa dell’opposizione della famiglia al matrimonio con Maria Ghignetti, decide di fuggire con lei, trascorrendo alcuni anni in giro per l’Europa, l’Asia e l’Egitto, dove dirige un ospedale. Tornato vedovo in Italia, al seguito della figlia, si dedica alle scienze naturali, insegnando in vari atenei e arrivando a essere rettore dell’Università di Torino. È stato fra i primi traduttori di Darwin e ha ideato la rivista La scienza a dieci centesimi, primo esempio italiano di divulgazione popolare. A livello letterario, i suoi testi più famosi spaziano dal self-help di “Volere è potere” (1869) alla biografia (“Carlo Darwin, 1883), passando per “Confessioni di un rettore” (1880) e “Conversazioni scientifiche” (1874).