Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani di Giuseppe Pitrè è la prima monumentale raccolta documentaria del patrimonio narrativo di Sicilia, frutto di indagini sistematiche condotte con rigore scientifico e sensibilità positivista, prova ne è il ricco apparato di varianti, riscontri eruditi nella tradizione letteraria e annotazioni di carattere linguistico ed etnografico. Pubblicata per la prima volta in quattro volumi nel 1875, essa «comprende quattrocento tradizioni popolari: trecento nel testo, cento sotto la rubrica delle Varianti e Riscontri. Esse son divise per cinque serie, di cui la prima abbraccia fiabe di re, di principesse fatate, di draghi e mamme-draghe; la seconda novelle che narrano piacevolezze, motteggi, facezie, burle che popolo e letterati fanno avvenire nel tal paese, e in persona del tale o tal altro; la terza, tradizioni storiche e fantastiche di luoghi e di persone; la quarta, proverbi e modi di dire proverbiali spiegati, per la loro origine, con aneddoti e storielle; la quinta, favolette e apologhi nel significato ordinario della parola»