Ispirato da una storia vera e pubblicato nel 1833, nato come una delle “Scene della vita di provincia” e concepito inizialmente come una novella destinata a una rivista letteraria, «Eugénie Grandet» è uno dei romanzi più acuti e ricchi di Honoré de Balzac, e una delle prime opere in quella che sarebbe diventata la sua grande serie di romanzi intitolata «La Comédie humaine».
Ambientato nella regione della Loira, negli anni tra il 1819 e 1833, in una città di provincia nella Francia post-rivoluzionaria, il romanzo immortala quella parte di Francia a molti sconosciuta all’epoca, fatta non di grandi città, nobili famiglie e mondanità, ma di ignoranza, disparità e arrivismi sociali, cultura patriarcale e lotta per la ricchezza e il potere. Incentrato sulla contrapposizione tra il mondo dei sentimenti puri, altruistici e autentici rappresentato dalla figlia Eugénie, in opposizione al mondo dell’interesse economico del padre Grandet, con un uso meticoloso delle descrizioni psicologiche e fisiche, la storia di Eugénie e del suo triste amore per suo cugino Charles rappresenta uno dei vertici assoluti del romanzo francese dell’Ottocento, ammirato fin dal suo primo apparire per la straordinaria vitalità psicologica dei personaggi e per la stupefacente concretezza dei dettagli con cui è tratteggiato lo sfondo sociale, influenzando lo sviluppo del realismo letterario del diciannovesimo secolo, nelle mani di scrittori come Dickens, Dostoevskij, Flaubert, e Henry James.