Caraibi, 1680 circa. La bella Priscilla Harradine si imbarca sulla nave Centaur per fare ritorno in Inghilterra. Al suo fianco l’appiccicoso Maggiore Sands. Priscilla non fa in tempo a fare amicizia con Charles de Bernis — misterioso quanto affascinante bucaniere francese — che la loro nave viene attaccata dalla temibile Cigno Nero, comandata dal famigerato pirata Tom Leach. La faccenda sembra mettersi molto male, se non che Charles potrebbe avere un asso nella manica: non appena rivela a Leach di essere a conoscenza di una ricca flotta spagnola, carica zeppa d’oro, il destino dell’improbabile compagnia sembra riservare nuove, incredibili, avventure…
Rafael Sabatini (1875–1950) nasce a Jesi, figlio di due cantanti d’opera rispettivamente italiano e inglese. Cresciuto dunque in un ambiente cosmopolita, diviso fra Inghilterra, Portogallo e Svizzera, già a diciassette anni padroneggia cinque lingue. Inizia a scrivere i primi racconti attorno ai vent’anni, anche se il primo vero successo lo avrà solo col romanzo “Scaramouche” (1921). Da allora produrrà romanzi a un ritmo notevole — anche uno all’anno — creandosi un nutrito seguito di lettori fedeli, grazie anche a libri come “Captain Blood” (1922), “Bellarion the Fortunate” (1926) e “Venetian Mask” (1937). La scelta di scrivere in inglese, come ammesso da lui stesso, sarebbe dipesa dal proposito di emulare la ricchissima letteratura di età vittoriana.