Quattro autori, dieci racconti. Sporchi, crudeli. Tra il pulp, l’horror e la cronaca nera. Non c’è incanto, né compassione. La prosa è diretta, secca, violenta. Non sembra esserci spazio per la speranza in una città corrotta, che al tempo stesso è sfondo e protagonista: tra ostelli popolati da un’umanità selvaggia e costantemente al limite e luoghi di periferia dove non può esistere compromesso, la pietà si trasforma in debolezza, la vendetta in necessità. Dirty10 è la disamina di una crisi morale e sociale, etica e civile, un’indagine sull’orrore dell’abisso umano, su quell’attimo che tramuta l’uomo in bestia.