È l’ora della notte in cui il dottore parla onestamente, in cui non ha freni sulla lingua. «Non siamo più ai tempi del feudalesimo,» dice al suo amico conte Ademaro Novelli-Casazzi. Gli parla di una storia successa qualche tempo prima, del figlio di un fornaio che aveva picchiato a morte un nobiluccio che aveva osato approfittare della sorella. La giuria lo aveva assolto, e il popolo lo aveva acclamato in trionfo. Se un nobile si invaghisce di una contadina è necessario che la sposi: questo è il succo del discorso. Pochi giorni dopo, sarà l’Arciprete di Collefiorito in persona a fare le veci del contino Folchi, il figlio di Ademaro, andando a chiedere per suo conto la mano della giovane Rosa.
E così, la dinamica di potere nuovamente perpetrata darà vita a una storia dallo spiccato valore sociale: la differenza di classe, l’emancipazione della donna, il Nord Italia del primo Novecento. Paola Drigo riesce a condensare molte delle tematiche a lei care in questo racconto così reale e potente da rimanere sempre attuale.
Paola Drigo (1876–1938) è stata una scrittrice italiana di romanzi e racconti brevi. Erede di una tradizione letteraria di stampo verista, il suo stile asciutto e crudo cattura con una potenza disarmante le difficili condizioni di vita del suo tempo. È considerata una delle scrittrici più importanti per l’affermazione della narrativa femminista.