Aut – Aut (Enten – Eller), scritta nel 1843, è l’opera fondamentale del filosofo danese Soren Kierkegaard. In essa si chiarisce l’alternativa, a cui fa riferimento il titolo, fra una concezione estetica e una concezione etica dell’esistenza. L’esteta vive completamente immerso nel momento presente e riesce a trarre godimento dalla fuggevole irrepetibilità dell’attimo grazie al suo raffinato animo d’artista. Questa esistenza si muove continuamente nei pressi della disperazione, che nasce dall’aspirazione ad una vita diversa che è però impossibile. La vita etica invece fonda la propria esistenza sulla responsabilità e vive immersa in un tessuto di relazioni interpersonali sulla cui base struttura la propria personalità; questa esistenza è incarnata dal matrimonio e dalla vita professionale. Ma proprio questo radicarsi nella finitezza storica porta l’esistenza etica al pentimento, la scelta integrale di sé presuppone la capacità di riconoscersi essenzialmente colpevole. Da qui la consapevolezza per cui l’aut-aut iniziale non è una vera scelta, l’unica esistenza veramente libera è quella religiosa, intesa come “scandalo cristiano” ossia come radicalmente differente dalle vite descritte in precedenza.