Pubblicata per la prima volta nelle pagine del Corriere della Sera nel 1912, "La distruzione dell'uomo" è forse una delle novelle più dure tra quelle scritte dal Premio Nobel italiano.
Pirandello ci presenta la terribile storia di Nicola Petix, filosofo misantropo, che vive in una casa popolare meditando sulla società che lo circonda. È disgustato dall'umanità e, soprattutto, dalle donne, colpevoli ai suoi occhi di passare la vita a far figli.
Nella stessa casa popolare vive una povera donna che, dopo 15 aborti spontanei in 19 anni di matrimonio, è intenzionata a portare avanti a tutti i costi la sua sedicesima gravidanza.
Per Petix quella donna rappresenta l'orrore, il non-senso della vita e della condizione umana, tanto che si deciderà ben presto a commettere un crimine orrendo.