Non essendo religiosa, ho vissuto il cammino come una sfida personale. Fisica innanzitutto. Alzarsi all’alba, camminare per ore sotto la pioggia, col fango che infiltra le scarpe e la mantella che non lascia passare l’aria è stata però una sfida anche mentale. Ricorderò sempre la fatica, il silenzio e la bellezza, a volte scontrosa, della natura, ma soprattutto la soddisfazione che si prova una volta raggiunta la meta.
Il cammino è stata per me un’occasione per scoprire i miei limiti, le mie debolezze ma soprattutto ciò che mi rende forte.