“Una storia di grandissima attualità proposta come itinerario umano verso Roma, in cui le protagoniste si raccontano dando un’autentica testimonianza della storia recente, ancora carica di ferite inflitte dal regime totalitario e alterata da sindromi di croniche malattie sociali che spesso scolpiscono negli sguardi dei romeni una certa nuance di privazione d’amore.
Lia e Daria ci spingono a non dimenticare, a non annientare la memoria di un passato che ci aiuta a capire perché certe persone sono costrette a lasciare la propria terra per cercare condizioni di vita e di lavoro più umane.
Un itinerario non nostalgico, ma semplicemente per sopravvivere, il cui ancestrale ricordo suscita ancora nell’inconscio romeno una tale attrazione da sovrapporre la terra romana alla terra romena.
Un libro che si legge tutto d’un fiato e che porta, con lo scorrere delle pagine, a una confidenza con personaggi che si svelano in fotogrammi quasi in bianco e nero per consentire un’aumentata attenzione a dettagli che aiutano a capire quadri di vita che altrimenti rimarrebbero destinati a giudizi frettolosi e superficiali. Per il lettore del romanzo, far memoria sarà un atto al presente”.
(Dalla prefazione al libro)