Ci siamo accorti che migliaia di uomini attraversano il mare o che affogano nel tentativo di farlo.
Ci cominciamo a commuovere perché vediamo sui social immagini di bambini morti sulle spiagge del mediterraneo.
Ma i migranti da migliaia di anni attraversano le alpi o il mediterraneo per cercare quello che nella loro patria non hanno: sicurezza economica, certezza di incolumità fisica per se stessi e per la propria famiglia, migliori condizioni di vita, prospettive future più appetibili, libertà, ecc ecc…
Una volta li chiamavamo barbari…
Poi li abbiamo chiamati “Marocchini” o “Terroni” ed erano contadini poveri del sud del nostro stesso paese, che si spostavano verso le città industriali del nord per sfuggire ad una miseria atavica, stratificata anche nella cultura popolare…
E adesso li chiamiamo Migranti, Profughi, Neri, Negri, Stranieri, extracomunitari…
Ma sono Uomini, donne e bambini, che fuggono da guerre e miseria e si affidano a gente senza scrupoli per arrivare alle nostre spiagge…
Eppure sono diversi da noi, per colore o religione, per lingua, cultura, educazione…
E non ci arrivano, spesso, alle nostre spiagge, nell’indifferenza generale, o con i clamori dei social network a far da tam tam alla notizia della loro morte, non tanto per vera pietà, quanto per alimentare differenze ideologiche o mettere in mostra una propria sensibilità, che assolve dall’aver postato la sera prima le foto della cena a bordo piscina…
Sono Scuri.
Sono Diversi, alieni, fanno paura.
Ma uguali a noi, per desideri, aspirazioni…
Anche questo fa paura.
“Vengono a rubarci il lavoro”.
“Danno a loro le case popolari e non agli Italiani”.
A volte queste affermazioni hanno un fondo di verità, spesso no.
Questo libretto è stato scritto per capire qualcosa su questo fenomeno ricorrente da millenni e che periodicamente si accentua o si annulla quasi totalmente, seguendo i flussi di benessere o di pace, perché gli esseri umani hanno questa voglia condivisa a prescindere delle proprie condizioni antropologiche: la mania di voler migliorare la propria vita e quella dei propri figli.
Questo libro l’ho cominciato a pensare nel 2013, da quel momento ogni articolo di politica e società, di costume e anche ogni intervista che facevo aveva come filo conduttore l’approfondimento delle tematiche geo-politiche e macro economiche che hanno spinto le popolazioni dell’africa e di parte dell’Asia a muoversi verso paesi più ricchi.
Quindi ho dovuto analizzare anche la nostra di società per capire chi guadagna cosa, chi perde e perché…
Poi ho cominciato anche a raccogliere i pareri dei vari personaggi con cui venivo in contatto, sui temi dell’esodo e del razzismo, ma non solo, tematiche politiche legate alla filosofia della decrescita e del convivialismo, forme moderne di una visione riformista e progressista delle cose del nostro tempo.