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Carolina Guidi

ladro d'amore

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LADRO D’AMORE di Carolina Guidi
Amori disperati, segreti indicibili e sogni spezzati Su questo è costruito il fascino di “Ladro d'Amore” di Carolina Guidi. Sette capitoli costruiti come piccoli racconti che esplorano una moltitudine di temi: la vendetta, la gelosia il rimorso del passato. Ma anche il rapporto tra sogno e realtà, l'interagire di rituali ed emozioni. A partire dal personaggio principale attorno ai quali ruotano le storie di queste pagine: Re Enrico III di Francia, ospite a Venezia del Doge Mocenigo. Per il sovrano il soggiorno nella Serenissima sarà occasione per chiudere i conti con le amanti del suo passato, mai dimenticate. Dice di sé stesso:” Comandare gli uomini, disporre a mia volontà di tutto il mio popolo, potere scatenare guerre sanguinose, far strisciare sotto il mio sguardo milioni di creature che tremano davanti al mio aspetto, e vedermi atterrato da una donna!”
Si parte dalla storia della zingara Sibilla, anima pazza di vendetta nei confronti del conte di Godard, ex amante e padre di suo figlio, mai riconosciuto. Attorno al tema dell'amore-odio si snoda la storia di Margherita Ranieri, accecata dall'odio e pervasa dal suo desiderio più grande: uccidere il re di Francia, suo ex amante. Sempre Enrico sarà protagonista della storia di Tommasina la Pazza, in preda a crisi isteriche dopo il rapimento della figlia Angela, frutto dell'amore folle vissuto proprio con il sovrano, con la quale si ricongiungerà dopo sedici anni.
“Il conte Alfonso scese dalla carrozza e osservò desolato il paesaggio alberato illuminato solo dalla fioca luce della luna. “Quattro giorni per andare a Ferrara, altrettanti per giungere a Venezia… Forse nulla è perduto!”.
“Non permetterò che i miei progetti siano gettati all'aria dalla cattiva sorte! Morite dunque tutti e due! Così, balzando fuori dalla carrozza, Alfonso estrasse dal petto un pugnale, lungo e affilato, colpendo con la sua arma Alberigo. Ma il conte aveva sottovalutato l'abilità e l'esperienza dei due guardiani”.
“Ormai a notte fonda Sibilla, la zingara di Calle di Ca’ Zusto nel Sestiere di Santa Croce sprofondò nel sonno del suo misero giaciglio. Il litigio che s'era svolto tra lei e il gran prevosto l'aveva costernata, l'anima pazza di vendetta. “Non è tutto finito!” giurò a se stessa”.
“ La zingara si avvicinò al conte lo toccò leggermente al braccio. Ma uno dei servi che seguivano il pazzo la respinse. “Indietro, donna!”, disse quell'uomo”. “Io posso guarirlo, mi credete?” Il servo guardò più attentamente la zingara e riconobbe la vecchia che era entrata in casa del suo padrone. “Bisogna lasciarla fare!” esclamò un altro servo. Questa vecchia zingara conosce le erbe che guariscono!”
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94 printed pages
Publication year
2015
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