Dalla prefazione: «E Neri Tanfucio, quando alcuno dei suoi amici gli domanda: Ma come fai a miniare quei tuoi quadretti di genere, a rendere con tanta verità i sentimenti, gli affetti, i pensieri, i discorsi, le sgrammaticature del nostro popolo? vi risponde con un sentimento di umiltà da novizio cappuccino: Eh non crediate mica! io del proprio non ci metto che la rima; tutto il resto non è mio.»