A prima vista, 'Il marchese di Roccaverdina' potrebbe sembrare un bel 'mattone' di letteratura verista. In fondo—tra matrimoni combinati, omicidi, tonnellate di gelosia e persino uno spaccato socio-culturale dell'Italia di fine Ottocento—i prerequisiti ci sono tutti. Eppure, anche se il titolo sembra rievocare un ambiente letterario nobile e vetusto, questo romanzo di Luigi Capuana non è una lettura polverosa. Al contrario, la prosa galoppa, i personaggi sono appassionanti e la trama è più articolata di quella della tua serie TV preferita. La fine analisi psicologica delle condizioni di vita dell'epoca crea poi un mix vincente di realismo e introspezione che ci consegna un indimenticabile classico della letteratura italiana, più vitale che mai a 100 e passa anni dalla sua prima pubblicazione.
Luigi Capuana (1839-1915) è stato uno scrittore italiano. Le sue opere di stampo naturalista, tra le quali ricordiamo ‘Il marchese di Roccaverdina’, sono spesso ambientate nella Sicilia rurale di fine Ottocento. Molto interessato alla vita contadina, Capuana farà dell’indagine psicologica dei personaggi uno degli aspetti cardine della sua poetica.